IN UNA CAMPAGNA, VICINO ALLA FATTORIA, SOTTO TERRA SI TROVAVA LA CASA DELLA TALPA, DOVE VIVEVA UNA FAMIGLIA, COMPOSTA DAI GENITORI E DALLA FIGLIA TALPA, CHIAMATA ZOLA.
i GENITORI DI Zola AVEVANO UN SEGRETO, CHE NON AVEVANO MAI DETTO ALLA FIGLIA: DOVEVANO TRASFERIRSI IN UN’ALTRA CITTÀ PER LAVORO, MA POTEVANO SCEGLIERE QUANDO PARTIRE E NON POTEVANO PORTARE CON LORO LA FIGLIA.
IN UNA SERA DI MARZO, I GENITORI SI DECISERO DI DIRE A ZOLA IL SEGRETO CHE TENEVANO NASCOSTO. LA FIGLIA CI RIMASE MALE, MA I GENITORI le DISSERO: “Cara FIGLIOLA, SAPPIAMO CHE È DOLOROSO PER TE, MA È PER LAVORO... PERÒ IN CAMBIO TI DAREMO UN TELEFONO, COSÌ CERTE VOLTE POTRAI TELEFONARCI”. ZOLA DISSE AI GENITORI CHE POTEVANO PARTIRE, MA CHE DOVEVANO SEMPRE TELEFONARLe.
UNA SETTIMANA DOPO I GENITORI DOVETTERO PARTIRE, MA ORMAI IL LORO CAPO AVEVA DETTO CHE ERA TROPPO TARDI E CHE AL LORO POSTO NE AVEVANO TROVATI DEGLI ALTRI. ZOLA, PERÒ, IL TELEFONO CE L’AVEVA LO STESSO… E APPENA SCOPRÌ CHE I GENITORI NON DOVEVANO ANDARSENE, INIZIÒ AD ESAGERARE CON ESSO: STAVA ORE CHIUSA IN CAMERA, MANGIANDO CIBO SPAZZATURA, SENZA MAI LAVARSI... E DORMIVA POCHISSIMO, GIUSTO IL TEMPO CHE IL TELEFONO SI RICARICASSE.
I GENITORI LA CHIAMAVANO SEMPRE, SGRIDANDOLA, E DICENDOle CHE DOVEVA OGNI TANTO ABBANDONARE QUEL TELEFONO. SI DIMENTICÒ CHE SOPRA IL TERRENO C’ERANO DEGLI AMICI CHE LA STAVANO ASPETTANDO... VERI AMICI PERCHÉ LEI DEGLI AMICI CE LI AVEVA, MA SUI SOCIAL.
UN GIORNO IL CIGNO ORGANIZZÒ UNA FESTA, DOVE POTEVANO PARTECIPARE TUTTI GLI ANIMALI, NESSUNO ESCLUSO. ANCHE LA TALPA RICEVETTE L’INVITO, MA NON VOLEVA STACCARSI DAL TELEFONO, TANTO CHE DOPO UN PO’ GLI DIEDE UN NOME: “GINO, MIGLIORE AMICO MIO”.
IL CIGNO PUBBLICÒ MOLTE FOTO CON LUI ALLA FESTA E OVVIAMENTE LA TALPA VIDE LE FOTO. LEI SI ARRABBIÒ. ERA RIMASTA RINCHIUSA NELLA SUA CAMERA DA TROPPO TEMPO, SOLA SOLETTA, CON IL SUO CELLULARE, PER CUI NON SAPEVA GESTIRE LE SUE EMOZIONI. PERÒ, LA RABBIA CHE AVEVA NON ERA UNA NORMALE RABBIA, ERA UNA RABBIA DA SCATENARE UN TERREMOTO. La RABBIA ERA PROPRIO PERCHÉ LEI ERA STATA CYBERBULLIZZATA E NON LO AVEVA DETTO A NESSUNO.
I SUOI GENITORI CORSERO DA LEI E ZOLA SI MISE A PIANGERE, PERCHÉ AVEVA FINALMENTE CAPITO CHE DAI MESI PASSATI AL TELEFONO, ADESSO NON RIUSCIVA A CONTROLLARSI. IL GIORNO DOPO SI LAVÒ, SI VESTÌ, PRANZÒ INSIEME AI SUOI GENITORI, COME UN ANIMALE NORMALE, E POI INIZIÒ A CERCARE GLI AMICI PERSI.
MORALE:
SE SI VUOL RIMANERE SANI FISICAMENTE E MENTALMENTE, BISOGNA FARE LA DIFFERENZA FRA QUEL CHE È MALE E QUEL CHE È BENE.
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