Una rana che si chiamava Antonella viveva in uno stagno in mezzo a un bosco. Questa rana era molto spiritosa e simpatica, saltellava tranquillamente ogni giorno, ma un dì scoprì i social e le venne l’idea d’avere trecentomila amici.
Antonella diventò dipendente dai social e dai videogiochi; tutto il giorno messaggiava con il telefonino in mano, arrivando in breve a trecentomila “amici”. Tra questi vi erano: una famiglia di elefanti, cinque scimmie, sette cavalli, tre mucche, dieci pecore, cinque maiali, venti rospi, trenta rane, dieci girini...
Tra questi c’era anche un gatto di nome Silvestro che faceva parte dell’associazione Felina, un gruppo di criminali. Esso si era travestito da scimmia e cercava di perseguitarla, trovando presto l’indirizzo, quindi il nome della sua via.
Quando arrivò a casa della ranocchia, la prese, la rapì e la portò al capo, cioè la volpe, che la mise in una gabbia puzzolente, sporca e piena di topi antipatici. La rana cercò di contattare i suoi “amici” dicendo loro: “Aiuto, vi prego venite a salvarmi!”, ma non arrivarono mai.
La ranocchia allora capì la lezione, cioè che avere un sacco di amici non è sempre
utile e divertente, perché ti abbandonano nel momento del bisogno. Infine, Antonella si salvò grazie al suo amico Gianni, che era un rospo.
La rana, arrivata nello stagno, buttò immediatamente il telefono nell’acqua.
Elisa, Isrà, Leonardo La
Nessun commento:
Posta un commento